Émile Noël: A Life for Europe (1922-1996)
Scritto da: Andrea Bosco e Alex May |
Codice ISBN: 978-1-872210-627 - Pagine: 136 - Copertina: brossura |
Prezzo: 8 € |
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La creazione della Comunità Europea segna un tornante della storia europea e mondiale. La prima metà del Ventesimo secolo è stata dominata dagli influssi demoniaci della sovranità nazionale, che hanno portato al collasso dello Stato nazionale. La seconda metà del Ventesimo secolo è stata caratterizzata dal tentativo di costruire, sotto la protezione dell’Alleanza Atlantica, una organizzazione sovrannazionale in grado di risolvere i conflitti tra gli Stati europei con mezzi pacifici e costituzionali. Tale organizzazione, capace di conseguire il valore supremo del regno della legge tra gli Stati europei, è stata la Comunità Europea.
Émile Noël è stato uno dei suoi principali architetti e costruttori. Figlio della Resistenza, incarnazione dell’ “idealtipo” weberiano del politico, umanista con una visione aristotelica del cittadino devoto al bene comune della comunità: questo è stato Émile Noël. Uomo del nostro tempo di transizione, ma anche dell’avvenire, egli comprese che il compito fondamentale che ci sta di fronte fosse quello di consolidare il regno della legge tra gli Stati europei, e di estenderlo sino a includere progressivamente tutti gli Stati del mondo. Noël era consapevole che la questione della pace non riguardava solo una singola e privilegiata parte del mondo, ma la sua globalità. E che essa è strettamente legata alla giustizia, sia quella economica, sia quella sociale. Noël era federalista perché nutriva una profonda fede nei valori del socialismo.
Laureato alla École Normale Supérieure, partecipò alla creazione e alle prime iniziative del Movimento Europeo Internazionale e del Consiglio d’Europa. Dopo un breve periodo di collaborazione con Guy Mollet, divenne il primo Segretario Esecutivo della Commissione della Comunità Economica Europea nel 1958. In seguito alla fusione delle tre comunità nel 1968, divenne il primo Segretario-Generale della Commissione Europea, una posizione che mantenne sino 1987. Per un trentennio egli si impegnò a contrastare gli interessi particolaristici e a promuovere gli ideali europei. Dopo aver lasciato la Commissione, si dedicò a servire l’idea europea con mezzi educativi, divenendo Presidente dell’Istituto Universitario Europeo a Fiesole, e venendo a svolgere un ruolo fondamentale nella creazione del Consiglio Universitario Europeo del Progetto Jean Monnet. Alla fine di un’esistenza spesa per la causa europea, morì a Viareggio il 24 agosto 1996.
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